L’Italia della seconda metà dell’Ottocento ad uno straniero doveva apparire come un paese assai allettante, ricco com’era di prospettive e di opportunità.
Si trattava infatti di uno Stato che, pur essendo di antica civiltà, era tuttavia "nuovo", di recente costituzione. Nato nel 1861, infatti, mancava sostanzialmente di tutto e tutto doveva costruire: strutture politiche, strutture amministrative, attività economiche e anche culturali.